CG model structure form of Nucleus Atom Nuclear explode bomb emit x-ray radiation or light injection of magnetic fields and particles from the central pulsar nano nuclear physics science.

Uno degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenzia per la Cooperazione Italiana, è proprio quello di garantire l’accesso universale ai servizi energetici a prezzi accessibili, affidabili e moderni entro il 2030. Nei Paesi in via di sviluppo la povertà energetica riguarda circa 1 miliardo di persone che non hanno accesso fisico alla rete elettrica e circa 2,7 miliardi di persone che usano combustibili sporchi e inquinanti per cucinare (fonte:International energy agency). Nei Paesi con economie avanzate, invece, la criticità riguarda la convenienza, con un numero rilevante di famiglie che pur avendo elettricità e sistemi di cottura moderni non possono permettersi di consumare tanta energia quanto vorrebbero. Inoltre, il tema di un adeguato riscaldamento e raffrescamento degli ambienti è sempre più presente, anche alla luce degli effetti del cambiamento climatico.

In Italia la povertà energetica è definita come difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o, in alternativa, un accesso ai servizi energetici che implica una distrazione di risorse, in termini di spesa o di reddito, superiore a un “valore normale” (fonte Strategia energetica nazionale, 2017 e Piano nazionale integrato energia e clima, 2019 ).

Nel 2021 erano oltre 2,1 milioni le famiglie in povertà energetica, pari all’8,5% del totale delle famiglie (cfr. Rapporto OIPE 2023), in base alla misura ufficiale adottata con la Strategia Energetica Nazionale del 2017. Nella Piano nazionale integrato energia e clima del 2020, inviato dal Governo alla Commissione europea, l’obiettivo è  ridurre la povertà energetica entro il 2030 in un intervallo fra il 7 e l’8% del totale delle famiglie

La misura ufficiale della povertà energetica è una misura oggettivo-relativa, che rivede l’approccio inglese low income-high costs (LIHC) con due sostanziali differenze: si usano dati effettivi di spesa, derivanti> dall’Indagine sulla spesa delle famiglie (Istat) e si includono le famiglie in condizione di deprivazione e con spesa per riscaldamento nulla (maggiori informazioni: “La povertà energetica in Italia”, 2014).

In base a questa misura, una famiglia è in povertà energetica se:
1) la sua spesa energetica equivalente è superiore al doppio della spesa media e, simultaneamente, la sua spesa totale, al netto della spesa energetica, è inferiore alla soglia della povertà relativa, come identificata dall’Istat;
2) in alternativa, ha spesa totale equivalente inferiore alla mediana e  spesa per riscaldamento nulla.


In Italia, le politiche per contrastare la povertà energetica sono di 3 tipologie: per ridurre la spesa energetica, per migliorare l’efficienza energetica, per fornire sussidi.

  • Bonus e detrazioni
    Fanno parte delle politiche per ridurre la spesa energetica delle famiglie.
    I bonus elettrico e gas erogano, con uno sconto in bolletta, un importo che varia in base al numero dei componenti e, per il solo bonus gas, anche in base alla zona climatica e al tipo di uso. L’accesso è vincolato a un valore dell’ISEE inferiore a 8.107,5 euro, elevato a 20 mila euro per le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico).
    Il bonus per disagio fisico aggiunge uno sconto per la bolletta elettrica delle persone la cui sopravvivenza dipende da macchinari medicali salva-vita, indipendentemente dal reddito. Oltre ai bonus ci sono le detrazioni, che riducono l’accisa sui primi 150 kWh di consumo mensile delle famiglie italiane e il prezzo dei combustibili usati per il riscaldamento in Sardegna e nelle aree montuose/isole minori.
  • Regolamenti, agevolazioni fiscali, certificati di prestazione energetica, energy tutor
    Fanno parte delle politiche per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni.

    L’Ecobonus, in particolare, è la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici, esteso alle famiglie in povertà energetica attraverso la facoltà di cessione del credito per gli incapienti (Legge di bilancio 2017) e agli Istituti autonomi per le case popolari/social housing (Legge di Bilancio 2018). 
  • Sussidi per sostenere le famiglie con redditi bassi